F. MARAINI

Fosco Maraini nell’autunno del 1937, dopo aver salutato la Spedizione del Prof. Giuseppe Tucci in Tibet, si inoltra da solo, accompagnato da un manipolo di portatori e dalla sua cagnetta Drolmà, in Sikkim, ai piedi del Kanchenzonga. La sua preziosa testimonianza è raccolta in DREN-GIONG. Appunti di viaggio nell’Imàlaia, il suo primo libro. Non c’è dubbio che Fosco Maraini sarà per noi il nostro migliore compagno di cordata “spirituale”, colui che ci accompagnerà passo passo verso i Cinque Tesori della Grande Neve, l’alpinista e la persona che meglio di qualsiasi altro suo predecessore da noi conosciuto ha capito lo “spirito” dell’alpinismo, «travalicando muri di idee» che ancora oggi opprimono come pareti insormontabili molti alpinisti contemporanei.

Di seguito un ricordo di Fosco Maraini concesso da Renato Corpaci, redattore di Italialibri.net

maraini_300FOSCO MARAINI (1912-2004)

Nato a Firenze il 15 novembre 1912, etnologo, antropologo, orientalista, viaggiatore, alpinista e fotografo, Fosco Maraini è rappresentante di quella specie rara di etnologi-narratori capaci di immergersi incondizionatamente nei più diversi universi culturali, sociali e umani, insegnando ad essere cittadini del mondo.

Laureatosi in Scienze naturali, Maraini affronta nel 1937 la sua prima spedizione in Tibet. Nel 1938 ottiene una borsa di studio che lo conduce nel Nord del Giappone, in Hokkaido, dove fa ricerche antropologiche sugli Ainu.
Lettore di italiano a Kyoto, come antifascista, nel 1943 viene internato con tutta la famiglia in un campo di concentramento. Dopo quella drammatica esperienza, la famiglia Maraini torna in Italia solamente nel ’46. Nel 1948, viaggiatore instancabile, Fosco Maraini tornerà in Tibet.

Come alpinista da ricordare soprattutto la spedizione che guidò nel 1959 in Hindu Kush per la prima ascensione assoluta del Saraghrar (7349 m) e il suo fondamentale contributo alla spedizione Gasherbrum IV che vide salire sui 7925 metri inviolati della difficile vetta – la più alta da conquistare dopo i 14 ottomila – la cordata Walter Bonatti e Carlo Mauri, alla guida di Riccardo Cassin (agosto 1958).

Il celebre orientalista e antropologo è stato ricercatore al St. Antony’s College di Oxford e alle Università di Sapporo e di Kyoto, oltre ad aver insegnato lingua e letteratura giapponese all’Università di Firenze. Grazie alla sua straordinaria apertura spirituale, alla sua originalità culturale e scientifica e al suo coraggio fisico e morale, nel 1998 ha vinto il Premio Nonino, «come maestro italiano del nostro tempo». Numerosi altri riconoscimenti gli sono stati conferiti non solo in Occidente, ma soprattutto in Oriente.

Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: Dren-Giong (1938), L’isola delle pescatrici (1960); G IV Karakorum (1961); Paropàmiso (1963); Jerusalem, Rock of Ages (1969); Japan, Patterns of Continuity (1972); Incontro con l’Asia (1973); Tokyo (1975); Giappone e Corea (1978); L’àgape celeste (1995); Gli ultimi pagani (1997); Nuvolario e Gnosi delle fànfole.  Dopo il grande successo di Segreto Tibet (1951, nuova versione aggiornata 1998) e di Ore giapponesi (1957, nuova edizione 2000), l’ottuagenario antropologo-scrittore, padre della scrittrice Dacia Maraini, ha debuttato nella narrativa con Case, amori, universi (1999), romanzo autobiografico con cui per un soffio, ossia per soli quattro voti, il 6 luglio 2000, non ha vinto il 54° Premio Strega. Con i suoi libri precisi ed evocativi, Fosco Maraini, è stato uno dei più grandi viaggiatori del Novecento, «sempre a casa sua, anche dall’altra parte del mondo», negli angoli più remoti della terra. è morto a Firenze l’8 giugno 2004.

APPROFONDIMENTI E PERCORSI

Il primo incontro di Fosco Maraini con il Kanchenzonga: https://kanchenzonga.wordpress.com/2013/01/28/tanda-cancenzonga-thonghi-du/

La mostra TRAVALICANDO MURI DI IDEE curata da Alberto Peruffo
2 febbraio – 18 marzo 2013 | Arzignano VICENZA: http://casacibernetica.wordpress.com/2013/01/23/travalicando-muri-di-idee-fosco-maraini-mostra-di-originali-stampe-fotografiche/

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